Mesi fa era sepolto nella mia mente come un'idea astratta, poi, lentamente e con grande fatica, si è gettato su uno schermo di computer, assumendo la forma concreta di lettere e frasi.
Su di lui sono state fatte tante riunioni e le telefonate si sono sprecate.
Qualche giorno fa, è stato processato da macchine gigantesche, che gli hanno donato una fisicità, una copertina e più di duecento pagine.
In questo momento riposa all’interno di scatole di cartone in un grande magazzino della periferia di Milano.
Lui ancora non sa che sabato mattina vedrà la luce e ad accoglierlo ci sarò io, la mia grande emozione, l’amico Fabrizio Scrivano e, spero, tante persone radunate per l’evento romano Floracult.
Lui ha un nome e una famiglia, si chiama “Breve storia di un raggio di sole”, il suo editore è la Rizzoli ed è il mio nuovo libro!